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Alla scuola Galliano di Ceva i bambini giocano a fare gli storici

MONDOVì

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SERGIO RIZZO - “Conoscere chi eravamo per capire chi siamo” è il titolo che sintetizza l’iniziativa portata avanti dagli alunni e da un gruppo di insegnanti delle classi terza A e terza B della scuola primaria G. Galliano di Ceva, in provincia di Cuneo.

«Lo scorso anno – spiega il maestro Mario Regis, uno dei promotori dell’iniziativa,– con i ragazzi, avevamo iniziato a “giocare a fare gli storici”, ricostruendo la storia di ognuno a partire da quella scritta con il certificato di nascita con l’utilizzo di varie fonti e reperti. Anche quest’anno abbiamo deciso di proseguire l’iniziativa, analizzando la storia recente verificando attraverso interviste a genitori, nonni e amici che intendono dedicare un po’ del loro tempo alla curiosità dei bambini.

Nel contesto delle lezioni, abbiamo parlato degli antichi mestieri che stanno scomparendo invitando a parlarne in aula Roberto Bruno, artigiano calzolaio e presidente dell’associazione cebana “Amici dell’Arte”. È nostra intenzione – ha proseguito il maestro Regis, – coinvolgere altre associazioni quale la Confartigianato, la Coldiretti, Commercianti e altri gruppi che, attraverso lezioni in classe o visite guidate, possano condividere le loro esperienze con i bambini che si dimostrano particolarmente interessati a conoscere e ad apprendere e per gli alunni, sviluppare la conoscenza di queste tematiche, ha suscitato notevole curiosità e stimolo nella ricerca.

È questo lo studio della storia che possono svolgere consultando fonti “dal vivo” utilizzando oggetti obsoleti ma non ancora abbandonati del tutto. Sarà un lavoro lungo e faticoso, ma i ragazzi avranno il piacere di condividere i risultati delle loro ricerche anche con altri bambini e con gli adulti che, forse per nostalgia, saranno interessati da questi argomenti. Il nostro obiettivo finale è quello di allestire una mostra nel centro storico di Ceva verso la fine del prossimo mese di maggio.

Un’iniziativa che in un mondo come l’attuale, in cui siamo tutti sempre più tecnologici, tendiamo a dimenticare le nostre origini che sono di un mondo rurale agreste, di tanti mestieri e lavori che sono spariti o stanno per sparire, sopravanzati dalla modernità».

Sergio Rizzo

(Nella foto, gli alunni delle classi terza A e terza B della scuola primaria G. Galliano di Ceva)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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