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"Alla Madonna dei Fiori di Bra ho colto l'essenza del volontariato"

BRA

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FIORELLA AVALLE NEMOLIS - La novena alla Madonna dei Fiori di Bra (Cuneo) prosegue con sempre più affluenza. Domenica si è svolta nel santuario la celebrazione con gli ammalati. Toccante la fila di carrozzine posizionate ad arco davanti all'altare. Efficiente l'organizzazione, a carico dei parenti, ma anche di molti volontari.

Per l'evento, pulmini attrezzati hanno trasportato gli infermi proprio davanti al sagrato. Tenerezza e commozione, mentre è persino coreografico lo scorrere lento delle carrozzine in fila, vederle raggiungere la chiesa sulle due apposite salite laterali alla scalinata.

Solennità e raccoglimento. Il volontariato verso gli ammalati è una realtà forse troppo poco conosciuta. Moltissimi coloro che vi si dedicano. Ho notato persone che sovente incontro per la strada, la cittadina è piccola, ci si conosce quasi tutti. Ma non ne fanno parola.

La scelta del volontariato è di aiutare, ma in modo discreto. Senza apparire. Senza farsene un vanto. E tutti, proprio tutti, dicono sempre che è più ciò che ricevono di quello che danno. Sulle carrozzine volti sereni, sorridenti, felici di condividere un momento dedicato solo a loro.

Ho scattato alcune foto, quasi di nascosto, per non turbare un momento così prezioso e delicato. Tra i molti volontari ho conosciuto un gruppo appartenente all'Oftal (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes), la cui responsabile della sezione “Bra-Lombriasco”, Adriana Garzino, ha presenziato alla funzione.

Ho lasciato la funzione in punta di piedi. Fuori il sole settembrino mi ha riscaldato e un'improvvisa folata di vento ha spazzato via foglie e ramoscelli secchi, insieme al mio turbamento.

Fiorella Avalle Nemolis

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