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Alba 2019 ha convocato tutti in sala Riolfo per parlare di "Idee di città”

ALBA

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Prosegue l’attività di Alba 2019, il progetto nato nell’ambito del centrodestra albese "che ha l’obiettivo di far crescere la città in maniera sostenibile, in discontinuità rispetto all’attuale governo cittadino, partendo da temi e idee concrete". Dopo i gazebo informativi allestiti in occasione del mercato del sabato, Alba 2019 ha proposto il convegno “Idee di città”, attraverso il quale sono state approfondite opportunità e criticità che attendono Alba nel suo cammino di costante crescita.

Moderati dal consigliere comunale di Fratelli d’Italia, fondatore di Alba 2019, Emanuele Bolla, si sono confrontati il consigliere comunale di Rinnovamento Civico (gruppo federatosi di recente con quello di Bolla, sotto il nome di “Alba 2019”), già presidente del Consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe, Roero Sebastiano Cavalli, il fotografo Bruno Murialdo, l’ex dirigente scolastica Paola Mornese, l’ex vicepresidente della Provincia di Cuneo, già sindaco di Alba, Giuseppe Rossetto, il responsabile del Gruppo Sordi di Alba Corrado Avarino e Pietro Giovannini.

L’iniziativa ha riscosso un grande interesse: in una sala Riolfo gremita erano presenti, tra gli altri, anche l’ex sindaco di Alba, onorevole Ettore Paganelli, e l’onorevole Mariano Rabino, oltre a sindaci e amministratori di diversi Comuni di Langhe e Roero e a rappresentanti di Comitati di quartiere e altre associazioni cittadine. Il commento di Emanuele Bolla: «Il nostro gruppo è innamorato di Alba: vogliamo contribuire, con creatività, impegno, speranza e progetti concreti, a renderla migliore. E per farlo non possiamo che partire da un confronto aperto sulle idee. Solo attraverso questo coinvolgimento attivo degli Albesi potremo sperare di vedere realizzato il nostro sogno: un’Alba ancora più bella, in centro ma anche nelle periferie, e più attenta agli Albesi, alle famiglie, agli anziani, alle persone sole, ai disabili, alle persone in difficoltà. Insomma, vogliamo osare. Insieme, si può fare!».

L’evento si è aperto con uno dei temi centrali nel programma di Alba 2019: l’attenzione per le fasce deboli e i disabili. Nel “salottino” di Sala Riolfo è intervenuto Corrado Avarino, il quale ha evidenziato come l’Alba di domani debba essere più aperta e capace di coinvolgere quei cittadini che solitamente sono meno “inclusi”. Questo tema è stato ripreso da Sebastiano Cavalli. Il suo intervento si è focalizzato proprio sulla necessità di prestare maggiore attenzione a favore delle fasce deboli. Ciò significa anche salvaguardare le professionalità sanitarie nell’ambito della delicata, e al momento incerta, entrata in funzione dell’ospedale unico di Verduno. Professionalità, ma anche servizi sanitari da difendere; servizi, che, eccezion fatta per quelli che riguardano le patologie acute (curabili a Verduno), devono continuare a essere presenti in modo capillare su tutto il territorio che fa riferimento ad Alba e Bra.

Per Paola Mornese, la professionalità è prioritaria anche in campo educativo e formativo: le sfide occupazionali più recenti impongono infatti ai giovani di aggiornarsi in maniera continuativa e di specializzarsi a fondo, specialmente nel campo dell’innovazione tecnologica, dell’informatica e delle lingue, settori cruciali in una fase in cui le aziende sono interessate da una vera e propria rivoluzione digitale. In questo senso, sarebbe auspicabile una riforma scolastica, capace di favorire lo sviluppo di queste professionalità, prevedendo fin dalle elementari l’insegnamento dell’informatica e delle lingue straniere.

A livello locale, la professionalizzazione ha assunto una valenza chiave, soprattutto dopo che il territorio di Langhe, Roero e Monferrato è stato riconosciuto dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità. Lo ha rimarcato Giuseppe Rossetto: il prestigioso riconoscimento, attribuito ai paesaggi del vino al termine dell’iter avviato proprio da Rossetto insieme a Raffaele Costa oltre dieci anni fa, deve spingere ciascun cittadino ad agire con l’obiettivo del bene comune, in modo da mantenere intatto quell’inestimabile tesoro fatto di segni e cultura che ci è stato tramandato e che rappresenta uno degli elementi trainanti delnostro turismo.

Al contempo il turismo dovrà essere sostenuto attraverso una serie di iniziative integrate, come il miglioramento dei trasporti, la collaborazione tra gli enti istituzionali di ogni livello e la valorizzazione di Alba, da intendersi come Capitale delle Langhe. Titolo che ultimamente Alba sembra aver perso, come dimostra la partita andata in scena di recente per la scelta del futuro gestore del ciclo idrico in provincia di Cuneo che ha causato uno strappo tra Alba e il territorio difficile da ricucire.

La centralità di Alba è stata richiamata anche da Pietro Giovannini, il quale sostiene che questo ruolo di leader debba essere giocato dalla città puntando su cultura e turismo,attraverso la concretizzazione di progetti coraggiosi e strutturati, come ad esempio la creazione di una vera pinacoteca, di un’enoteca regionale e di un museo della fotografia. Il tutto avendo cura di migliorare la rete di strutture ricettive e la viabilità cittadina.

L’impegno civico è infine tornato protagonista con l’intervento di Bruno Murialdo, il quale ha invitato gli albesi a un cambio di rotta nell’ambito del rispetto all’ambiente e della gestione del paesaggio. Rispetto che Murialdo esige dagli enti pubblici anche nei confronti delle piccole botteghe artigiane, letteralmente soffocate dalla tassazione.

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