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Al teatro Toselli di Cuneo tra opere classiche, contemporanee e qualche "curiosità"

CUNEO

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ADRIANO TOSELLI - A Cuneo hanno successo e fanno il "pienone" soprattutto gli incontri e gli spettacoli con protagonisti i personaggi famosi, meglio se con trascorsi televisivi. Al teatro Toselli "tutto esaurito" anche per le serate di rappresentazione di opere classiche, mentre quelle contemporanee, pur spesso di ottimo livello, profonde, fantasiose, espressive e creative, qualche "vuoto", specie nelle gallerie, lo devono affrontare. Al terzo appuntamento della stagione di prosa toselliana, è toccato ad un nuovo momento contemporaneo, più danza moderna che opera teatrale propriamente detta.

La scena ha ospitato "Pesadilla" con Nicola Cisternino e Piergiorgio Milano. Quest’ultimo, ancor relativamente giovane, vero atleta, è capace di reggere i ritmi di un'ora frenetica di esibizione, anima dell’opera (produzione Estelle Saintagne Piergiorgio Milano). Anche regista e coreografo, appare gentile, modesto, quasi timido nel suo saluto finale, con ringraziamenti a tutti, pur di fama nazionale e con esperienze internazionali (formazione tra Francia, Belgio ed Olanda).

Milano compare, strisciando, in una scena nella quale, inizialmente, per vari minuti, è presente solo una sedia di plastica trasparente. Ha una camicia bianca e una cravatta da impiegato (anche se, ad un certo punto, al posto dei pantaloni, appare una gonna, poi una maschera da cane) e non può permettersi di perdere tempo da dedicare al lavoro in attività inutili come dormire (deve restare sveglio!) od assaporarsi la vita. Si condanna ad un'esistenza in cui la realtà finisce per confondersi in visioni nevrotiche, sogni angosciati che affondano in incubi. Alla sedia pensa di aggiungere, al massimo, un piccolo tavolino, utile, al più, per poggiarci una macchina per scrivere, o un computer.Deforma il suo volto attraverso uno schermo sospeso...

Lo affianca, quasi subito, il suo alter ego, il suo opposto, la parte che si ribella a questa scelta esistenziale, rappresentata da un grande panda (Cisternino), che riempie la scena di alberelli (oltre una dozzina, di altezza sempre maggiore), giocattoli, la cuccia di un cane, tutte quelle cose puerili capaci di contribuire a quella sensazione irrazionale che viene chiamata felicità o serenità. Pur di fermare il protagonista, dopo vari tentativi, è pronto anche ad ucciderlo, a sfidarlo in un duello, in feroci scontri che devastano la scena, tra sediate, asce e revolver. Non vi sono dialoghi, solo musiche, voci e suoni da fuori scena, telefonate esasperanti, ripetitive, in francese. Alla fine trionfa il panda, con lo stesso protagonista che ne condivide, nello stesso costume, la danza finale, dopo aver raccolto una prima salva di applausi.

Prima di Natale, martedì 18 dicembre sarà la volta di "Geppetto e Geppetto", scritto e diretto da Tindaro Granata del Teatro Stabile di Genova, del Festival delle Colline Torinesi, di Proxima Res, storia di una coppia omosessuale e della sua genitorialità, con le relative difficoltà. Utile ci par ricordare, cambiamento del programma anticipato, che lo spettacolo previsto per l’11 dicembre, "Il castello di Vogelod", di Fabrizio Arcuri, è stato posticipato al 21 dicembre.

Adriano Toselli

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