Meteo Radio Stereo 5 Euroregion Facebook Twitter Youtube Linkedin

A partire dalle dimissioni di Costa la dura realtà dei fatti presenterà il conto anche a Cuneo

CUNEO

  • Foto
  • Foto
Condividi FB

GUIDO CHIESA - Il mondo della politica è in subbuglio. Anche a Cuneo. L’episodio delle dimissioni del deputato monregalese Enrico Costa da ministro non è che l’ultimo di una lunga serie.

E’ sempre più palpabile il processo in atto di disgregazione del tessuto connettivo rappresentato dai movimenti e dai partiti politici. L’astensionismo ne è il fenomeno più evidente, ma questo sottende ostilità nel confronto di quel mondo e desiderio di fare piazza pulita di vecchie leadership, reiterati comportamenti e stanche consuetudini. Anche ciò che appare nuovo, nel giro di poco tempo viene consumato e gettato via. Rottamato.

Coloro che fanno parte di quel mondo paiono non accorgersene. Oppure fanno finta di non accorgersene. Oppure non sanno che pesci pigliare. Renzi, in questa operazione di rimozione, è un maestro. Al pari del suoi antagonisti, veri o presunti che siano.

Come coloro che ballavano sul Titanic mentre questo stava affondando, continuano ad accapigliarsi su argomenti sicuramente di grande importanza per il mantenimento del sistema di governo del paese per il quale hanno ricevuto il mandato dagli elettori, ma che, per loro sfortuna, sono di nessun interesse per quegli stessi elettori che li hanno votati.

In questa dicotomia consiste la crisi della politica.

I 4 milioni e 742 mila cittadini in povertà assoluta vogliono sapere come il Governo pensa di poter alleviare la loro condizione. I 3 milioni  e 22 mila disoccupati vogliono sapere cosa il Governo sta facendo per creare o facilitare la creazione dei posti di lavoro. La stessa domanda rivolgono il 37% dei giovani disoccupati. Le famiglie dei giovani che studiano chiedono quale futuro si prepara per i loro figli. I lavoratori precari o saltuari si domandano quale effetto potrà avere l’arrivo di tanti immigrati sulle loro già scarse possibilità di lavoro. Aumentano di giorno in giorno, con l’invecchiamento della popolazione, le famiglie con un parente anziano affetto da demenza senile, Alzheimer o Parkinson che non ce la fanno ad accudire i loro cari e non trovano posto o non hanno le risorse per sostenere la spese di un luogo di degenza. Aumentano di giorno in giorno i fenomeni climatici estremi legati all’aumento della temperatura del globo che pare aver subito una accelerazione superiore a quella prevista dai modelli matematici. Aumenta di giorno in giorno la cementificazione del paesaggio e la distruzione di bellezza nel nostro paese.

Dare una risposta credibile a questi e ad altri mille quesiti è la sfida che si para di fronte a coloro che intendono prendere le redini di questo disastrato paese che ha il terzo debito del mondo, ma non ha la terza economia del mondo. A questa sfida, che farebbe tremare i polsi a chiunque, si aggiunga la sfiducia dei cittadini nelle istituzioni e la loro rassegnazione al loro piccolo “particulare”, al vivere alla giornata, che certamente allontana la soluzione dei problemi anziché avvicinala.

Il primo passo per dire basta a tutto questo è quello di smettere di raccontare favole alla gente. Chi ambisce a farsi classe dirigente deve avere il coraggio di dire la verità e l’umiltà di ammettere i propri limiti. Ossia fare esattamente l’opposto di quanto hanno fatto i vari leaders politici negli anni passati che per anni hanno negato l’esistenza della crisi, che hanno raccontato della solidità del nostro sistema bancario, che all’inizio di tutti gli anni vedevano sempre la luce al fondo del tunnel che si spegneva regolarmente al momento del consuntivo.

E’ venuta l’ora di sbarazzarci di politici che saltano da una barricata all’altra al solo scopo si salvaguardare la propria rendita di posizione. E’ venuta l’ora di rigettare alleanze fatte al puro scopo di autoconservazione del sistema costituito come è stato fatto in occasione delle elezioni amministrative a Cuneo.

Ma sino a quando i cittadini di Cuneo sono disposti a sopportare il teatrino di una maggioranza che non ha fatto neppure tempo di guardarsi una volta negli occhi prima di prendere distanza uno dall’altro? Sino a quando i cittadini di Cuneo pensano che i problemi del paese non li toccano perché a Cuneo sono “illuminati”?

Quanto a lungo il Pd cuneese pensa di sopravvivere nello stato comatoso in cui è finito?

Statene certi: presto la dura realtà dei fatti presenterà il conto anche a Cuneo. A partire dalle dimissioni di Costa.

Guido Chiesa

VIDEO